Due anni fa avevo 19 anni ed ero fidanzata con Massimiliano. Passavamo molte ore insieme ed avevamo una “vita social” molto intensa. Eravamo una di quelle coppie che condivide tutto, anche il profilo Facebook, non c’era una foto scattata dai nostri cellulari che non fosse condivisa tra di noi. Producevamo qualcosa come 50 selfie al giorno – al punto che, avevo pensato, avrei potuto scrivere un romanzo intitolato “50 sfumature di selfie”. “Siamo un solo corpo ed una sola mente”, mi ripeteva spesso Massimiliano. Ed io lo amavo. Peccato che avevo deciso di essere “un solo corpo ed una sola mente” con lui anche su Internet, vista la storia che vi sto per raccontare. Nel Luglio 2016 mi trovavo al Lago di Bracciano con la mia dolce metà e la mia cagnolina Rosie: un pastore tedesco di 4 anni buona come il pane e innamorata persa di me e di Massimiliano. Anche con lei eravamo “un solo corpo ed una sola mente”, come se fossimo un unico padrone al quale obbedire.

Quel pomeriggio al Lago di Bracciano il mio ex fidanzato mi fece un video: io facevo “guancia a guancia” con Rosie, le soffiavo con leggerezza su un occhio – sapevo di darle fastidio, ma si trattava di un fastidio “giocoso” – e lei si ritirava di qualche centimetro, per cominciare poi a slinguazzarmi ovunque, in faccia, sul naso, sulla bocca! Ho sempro pensato che fosse il suo modo di dire “smettila, per favore”! Quel video, poche settimane fa, l’ho trovato su Internet all’interno di siti porno con il titolo “Ragazza romana bacia in bocca il suo cane”. Ero proprio io! “Porcona slinguazza il cane in bocca”, “Maiala italiana si fa il suo cane”, eccetera eccetera. Non so come poter descrivere cosa si provi a vedere sé stessi all’interno di siti porno con banner pubblicitari che raffigurano vecchie signore prenderlo in bocca da neri giganti, ma ricordo la faccia che Massimiliano fece una volta che la sua Juventus perse una partita nei minuti di recupero, ed ecco, quella era probabilmente la mia faccia quando vidi per la prima volta quel video pubblicato nei siti porno.

Ce ne sono a bizzeffe: i siti porno sembrano appartenere ad una vecchia epoca di Internet, pieni di pubblicità, si copiano, si “linkano” tra di loro. Sono virali. Io ero diventata virale: il video più popolare aveva superato le 700 visualizzazioni, ed io pensano che 700 maniaci avevano passato il loro tempo a masturbarsi guardando un video di me e Rosie che giochiamo al parco. Chi era, ed è tutt’oggi – perché non è mai stato perseguito dalla Legge per quello che ha fatto – il responsabile, potete facilmente immaginarlo: il mio ex fidanzato, naturalmente! Mi dirigo in una caserma della Polizia (di queste cose se ne occupa la Polizia Postale, pensai) per denunciare la situazione. “Le consiglio di sporgere denuncia contro ignoti. Lei ha prove per dimostrare che questo Massimiliano abbia commesso il fatto? Ci pensi bene, altrimenti verrà processata per calunnia”, mi suggerì l’agente. “Voi potete cancellare il video da Internet?”. La risposta fu un secco NO, “non ce ne occupiamo. dovete rivolgervi a degli specialisti, cercate su Google”. Uscii dalla caserma più angosciata di prima: le forze dell’ordine non potevano tutelarmi, e qualcuno continua a vedere me e Rosie sui siti porno, pensavo, per colpa di Massimiliano. Dello st****o di Massimiliano! Passai la sera successiva sui siti porno. Non erano come Youtube, dove potevi “segnalare un video”, contattare qualcuno, scrivere al Webmaster. Alcuni siti porno erano semplicemente elenchi di video porno con la schermata di me e Rosie che ci guardavamo, come in una foto ricordo, in mezzo a tutti quei peni neri e seni rifatti. Avevo capito che non potevo cancellare il video da me. La buonanima di Tiziana Cantone, pensavo, non ce l’ha fatta. Lei era una ragazza forte e brava ed insieme a tutti i suoi avvocati non sono riusciti a cancellare il video porno da Internet. Chiedo a Google come cancellare video porno pubblicati senza autorizzazione. Su Google, pensai, si trova di tutto ed esiste anche il pulsante “mi sento fortunato”.

Io fui fortunata: Google cercò e trovò la risposta alle mie domande. Si chiamava Cyber Lex, “una società di servizi a tutela dei diritti della persona su Internet”. Avrò anche io diritto a cancellare questo video, ad avere un pò di privacy? Mi risponde una operatrice al telefono che mi riferisce che è necessario lasciare i propri contatti per essere richiamati da un consulente che analizzerà il problema e proporrà una soluzione. “Hanno pubblicato un mio video su Internet, all’interno dei siti porno”. Con una competenza fuori del normale, vengo ricontattata in quattro e quattr’otto da un consulente che mi spiega che “lei è chiaramente vittima di una azione di revenge porn, qualcuno per vendetta le ha fatto questo scherzetto. E’ possibile cancellare tutto, non si preoccupi!”. Ero molto più tranquilla! La voce del consulente di Cyber Lex mi sembrava altamente professionale. “Sappiamo quanto siano fastidiose queste vicende, grazie a Dio ci sono gli strumenti per ripristinare la situazione”. La mia persecuzione andava pian pianino svanendo. Cyber Lex cancellò il video da Internet, ed il resto della storia è andata così: Massimiliano è rimasto “impunito”, ma qualcuno, probabilmente della Legione della Divina Provvidenza, gliel’avrebbe fatta pagare, prima o poi! Io oggi sono single, Rosie sta bene e vive ancora con me, ed ho imparato questa lezione che ci tenevo a condividere con tutte le donne e che mi ha portato a scrivere questo racconto che ho inviato al vostro bellissimo blog: il telefonino non è un giocattolo, il telefonino è uno strumento e, come tutti gli strumenti, se utilizzato in maniera inappropriata, fa male, fa molto male!