Il 25 dicembre come da tradizione, tutti sanno che si festeggia il Natale, ovvero il giorno della nascita di Gesù Cristo, anche se non vi sono fonti certe che attestano che questo importante evento si sia verificato proprio in questo giorno.
La data esatta non è citata neanche nei Vangeli, ma la Chiesa per celebrare la nascita del Redentore ha scelto un giorno simbolico, ma ricco di significato.
Secondo alcuni studiosi la celebrazione del Natale fu istituita come ricorrenza religiosa, per sostituire quella del Sole vittorioso, una festa pagana, legata ad un evento astronomico, ovvero il solstizio d’inverno, comprendeva una intera settimana di festeggiamenti, durante i quali ci si scambiavano dei doni.
Il solstizio d’inverno poneva fine al giorno più corto e con minore luce, per dare inizio ad un periodo di maggior luminosità, con l’allungarsi delle giornate e quindi una maggior vitalità, durante la quale i romani attendevano l’approssimarsi della primavera.
Papa Giulio intorno al 350 D.C. decise che il 25 dicembre di ogni anno si sarebbe ricordata la nascita di Cristo, in considerazione del fatto che egli rappresenta la vittoria della luce sulle tenebre e di conseguenza il trionfo del bene sul male, è il nuovo sole che illumina il mondo.
Altri si rifanno ad una visione più teologica, dove l’inizio e la fine sono collegati tra di loro e partono dalla data in cui Gesù morì, all’incirca verso il 25 del mese di nisan, secondo il calendario ebraico.
A questa data i cristiani associarono anche il concepimento di Gesù e di conseguenza dopo nove mesi di gestazione, si arriva precisamente al 25 dicembre, ovvero alla sua nascita e quindi al Natale.