I numeri dei marketplace sono dati, per la maggioranza, dagli oggetti che rientrano nella categoria tecnologia! È questa, infatti, la categoria che copre il maggior numero di vendite sul web, seguita dai viaggi, moda, libri e, all’ultimo posto, alimentari e vini.
Quanti tipi di commercio elettronico esistono?
Gli utenti si limitano a guardare, consultare siti per acquistare ma sono in pochi a conoscere le differenze tra i vari genere di commercio elettronico e, ancor meno, a sapere quanti sono. Il nome di ogni genere di commercio cambia in base alla tipologia che investe:
- B2B acronimo di Business to Business che indica lo scambio commerciale tra aziende;
- B2C acronimo di Business to Consumer riguarda i rapporti (commercio o servizi) tra azienda e cliente;
- B2G ossia Business to Government – commercio tra aziende e Pubblica Amministrazione.
Queste sono le forme più conosciute ma troviamo anche il Consumer to Business, Consumer to Consumer, Governmente to Business, Peer to Peer, ecc.
Che differenza c’è tra un negozio elettronico e uno fisico?
Stranamente, c’è la concezione che tutto quello che succede nel mondo elettronico avvenga per magia, sia facile, scontato e non richieda nessuno sforzo. Questo è un pensiero errato perché dietro a un e-commerce c’è un lavoro enorme. Prendiamo un sito di vendita di prodotti tecnologici come esconti.it che offre moltissimi prodotti e proviamo a fare un comparazione con un negozio fisico.
Il sito rappresenta la struttura del negozio fisico: muri, scaffali, merce, cassa. Anche il sito web, come la struttura del negozio, ha dei costi sia per essere costruito, sia per essere mantenuto e costantemente aggiornato. La differenza sostanziale, in questo caso, sta nel fatto che gli oggetti in vendita, nel caso di un’attività fisica vanno semplicemente messi sullo scaffale e prezzati, per quel che riguarda un’attività virtuale, invece, ogni nuovo oggetto va inserito con una scheda descrittiva, foto e prezzo, sul sito. Se da una parte questo è un lavoro consistente che ha il suo costo, dall’altra pone il vantaggio di poter inserire un numero illimitato di oggetti provenienti da diverse aziende. In questo modo il magazzino sarà l’azienda stessa che offre il prodotto, ma il marketplace sarà la vetrina che lo propone e lo vende. Ecco perché un centro commerciale virtuale riesce a proporre un numero immenso di prodotti di diverse aziende a costi competitivi.
Uno degli aspetti su cui lavorano di più i B2C è quello della sicurezza dei pagamenti. Questo è il punto su cui tutti vogliono garantire il massimo servizio alla clientela e vengono impiegate tutte le tecnologie di pagamento più avanzate per proteggere i dati del cliente. Le possibilità offerte sono, in genere, quelle di fare pagamenti con Pay Pal (che offre molte garanzia di tutela oltre alla sicurezza), Poste Pay (meno diffuso, ma pian piano si sta facendo strada), Carta di Credito ( i dati vengono criptati), Bonifico (in questo caso si farà il pagamento tramite la propria banca e, solo dopo aver ricevuto la conferma, verrà spedita la merce), pagamento contrassegno che in genere prevede una soprattassa.